Sicilia, da Taormina ad Agrigento.

Patrimoni dell’umanità e matrimoni a volontà.

tramonto ad Ortigia Siracusa

Walk, work, fork e folk sono le categorie che ho scelto per questo blog senza pretese, che vuole solo raccogliere i miei pensieri, spesso confusi e del tutto personali. Per questo lo chiameremo blob, così non si monta la testa.

Viaggi itineranti, spazio agli spostamenti a piedi (o in bici), buon cibo (e buon vino), feste, sagre, musei, spettacoli e tutto ciò che è folcloristico mi sembrano buoni criteri per catalogare quello che mi passa per la testa e per la vita.

Ogni mio viaggio, che sia vicino o lontano, di due giorni o quindici, inizia prima di partire con una ricerca accurata delle cose da vedere, dei luoghi in cui dormire e di quelli in cui mangiare, e finisce davanti alla lavatrice con una riflessione su quello che ci è piaciuto e quello che no, delle cose che ci hanno deluso o spennato inutilmente e di quelle che sicuramente consiglierei o addirittura voglio assolutamente rivivere.

Sono una grande consumatrice di passaparola, recensioni e soprattutto opinioni di persone fidate. Ascolto tutti e nessuno, incrocio dati, fatti, opinioni ed elaboro il mio programma. Spesso il risultato è fantastico, alle volte non proprio. Per cui ritengo molto utile tenere traccia di quello che è stato. La memoria infatti non sempre basta, non la mia almeno, che è davvero pessima.

Finito il pippotto di preambolo, quest’anno dopo più di dieci anni, siamo tornati in Sicilia. L’ultima volta con Luca eravamo ragazzini (lui almeno lo era!) e avevamo visitato la zona di Trapani (Erice, Segesta, San Vito lo Capo, Riserva Naturale dello Zingaro, Scopello, Trapani, le Cantine Florio a Marsala, hic!) e Favignana.

Questa volta eravamo in tre, e ci siamo regalati un tour della zona sud orientale, visitata da piccola in camper ma di cui ricordavo solo Etna, Stromboli, Vulcano e l’odore di zolfo! La possibilità di fare questo viaggio tra la fine di giugno e l’inizio di luglio senz’altro è ottima: fa caldo ma non troppo, c’è gente ma non troppa, si spende ma non troppo (per gli standard attuali!) e, almeno quest’anno, nulla era ancora andato a fuoco >___<‘

Atterrati a Catania a ora di pranzo, siamo saltati sulla nostra Jeep a noleggio (confermo l’ottima reputazione di Felirent via DiscoverCars), pit stop in centro per i primi arancini e la prima granita alla mandorla con panna – che proprio non potevamo procrastinare oltre – e via verso Taormina.

 

arancino in Sicilia a Catania
granita alla mandorla con panna a Catania
gita in barca a Taormina

Abbiamo raggiunto facilmente il nostro B&B (Sikè Holiday Home), sopra Giardini di Naxos, scelto come base per muoverci in zona nei tre giorni successivi. Pro: ottimo rapporto qualità prezzo per la zona, fuori dal caos e con una vista stupenda dall’Etna al mare; contro: strada per raggiungerlo in parte sterrata e sconnessa, per cui consigliabile soprattutto per soggiorni di pochi giorni come il nostro.

Il mare non è la cosa più bella di questa zona ma piacevole è l’escursione in barca per ammirare la costa con le sue grotte, gli albergoni a picco e Taormina dal mare, format proposto in mille salse con partenza dal molo di Giardini di Naxos che noi abbiamo avuto la fortuna di fare da soli, con la barca tutta per noi, spumante e paste di mandorla inclusi, per 50 euro in tutto.

Taormina l’ho vissuta con nelle orecchie la colonna sonora di White Lotus, una serie televisiva HBO che nella sua seconda stagione è ambientata proprio qui. Se si potesse isolare il virus dell’italianità e coltivarlo in provetta, Taormina sarebbe il risultato. E lo dico con amore.
Tutti, mangiaspaghetti e non, abbiamo bisogno ogni tanto di quella bellezza indolente all’italiana, un goccino di dolce vita per volare, con le immancabili note amare su cui sospirare. Ci sono gli scogli, le costruzioni nuove e vecchie abbarbicate sulla roccia, la natura tanto florida quanto minacciosa, musica, cibo e luminarie ovunque, calici traboccanti, negozi scintillanti, l’immancabile anfiteatro romano, qualche ecomostro qua e là e, alle spalle, l’Etna che ricorda sbuffando chi comanda. Abbiamo mangiato bene, abbiamo speso tanto, sicuramente è una zona impegnativa sotto ogni punto di vista ma che vale la pena vivere almeno qualche giorno nella vita. Qui abbiamo cenato sul mare nel bellissimo ristorante Nui dell’Atlantis Bay, ricco eppure molto accogliente e alla mano rispetto ad altri locali del centro. Un ricordo che vale la spesa nel suo complesso, al di là del cibo in sé, comunque molto piacevole, per la location davvero straordinaria.

Dopo Taormina ci siamo spostati a Siracusa passando per l’Etna. Se avete voglia e tempo, vale la pena fare una delle tante escursioni proposte, perché il paesaggio è davvero unico. Noi ci siamo limitati a bere un caffè al Rifugio Speranza e fare due passi tra i crateri silvestri, foto di routine e via, perché Chiara la speranza l’ha lasciata alle pendici ed è stata in ansia tutto il tempo. In effetti la cenere che si leva, gli sbuffi e qualche scossetta possono generare una certa apprensione in chi non è abituato a questa convivenza.

vista panoramica della costa siciliana da Taormina
cena al ristorante Nui dell'Atlantis Bay
gita ai crateri silvestri sull'Etna in Sicilia

Siracusa merita almeno una giornata intensa. Noi abbiamo visitato il parco archeologico – affascinante in particolare l’Orecchio di Dioniso, la grotta artificiale scavata nelle cave di pietra sotto il teatro greco – ma soprattutto apprezzato la passeggiata tra i vicoli di Ortigia, con il suo molo da cartolina e il tramonto lento e accecante. Da non perdere lo spettacolo del Teatro dei Pupi, forse il ricordo più bello e divertente di quella giornata (insieme alla pizza de il Matto: antipasto di “Montanare”, le tipiche piccole pizze fritte, e poi una buona pizza alla napoletana, vero miraggio per chi vive a Trento).

visita all'Orecchio di Dioniso al parco archeologico di Siracusa
interno del duomo di Siracusa
Teatro dei pupi di Siracusa
molo di Ortigia a Siracusa
tramonto ad Ortigia Siracusa
pizza alla pizzeria il Matto di Siracusa

Ci siamo poi rilassati qualche giorno tra mare e piscina nella zona di Noto, alloggiando alla Masseria degli Ulivi: il classico buen ritiro, bello, verde, tranquillo, silenzioso, si mangia bene, si dorme bene, olivi e carrubi regalano l’ombra perfetta per pennichelle paradisiache, c’è una bella piscina. Non chiedete altro però, perché non lo avrete. Personale piuttosto freddo, informazioni con il contagocce, spa e piscine calde a pagamento, se perdete un bottone non hanno un ago e quando i pancake se ne vanno, non tornano.

Mare da dieci e lode a San Lorenzo. Perfetto. Se desiderate passare una giornata serviti e riveriti con un ombrellone che è una capanna king size, prenotate qui.

Se volete mangiare piuttosto bene in mezzo alla campagna illuminati fino a tardi dal sole che scende, prenotate qui.

Se volete fare un giro nel paese dei balocchi, trascorrete una serata, dal tramonto alle stelle, a Marzamemi: ristoranti, giochi, luci, lucine, lucette, un borgo di pescatori che non ha nulla del borgo di pescatori a parte le barche ormeggiate. Non venite mangiati perché qui si fanno solo tre cose: si mangia, si beve e si scattano foto che non rendono l’irrealtà di questo metaverso.

spiaggia di San Lorenzo vicino a Noto in Sicilia
piscina alla Masseria degli Ulivi a Noto
Luca sul molo di Marzamemi
particolare di Marzamemi in Sicilia

La zona di Noto, notoria per le sue meraviglie barocche, è bella, ben tenuta e pulita. Da vedere, oltre alla bellissima Noto ovviamente, Ragusa, con una passeggiata da Santa Maria della Scala al cocuzzolo del Duomo. Bellissima di giorno nella sua silenziosa sciatteria paesana, tutta arroccata, con i gatti randagi che pisolano all’ombra, e incredibile di notte, città volante. Chiudete la serata con una cena nella vicina Modica, con la vista da presepe, altra prerogativa dei borghi più belli d’Italia, che si porta via dalla strada panoramica. Ecco, magari evitate la serata del santo patrono perché uscire dal paese in auto e far ritorno a Noto è stata un’odissea. Se volete mangiarci bene a buon prezzo, prenotate qui.

scalinata a Noto
passeggiata tra le stradine di Ragusa
Modica durante la sagra del Santo Patrono
foto panoramica notturna di Modica

Il nostro tour si è chiuso ad Agrigento che, sicuramente più trasandata, non ha comunque mancato di affascinarci con il suo centro vestito a festa per le celebrazioni di San Calogero. Tuffo nel passato con il corteo immerso nei profumi di zucchero filato e incenso, con il Santo capofila in mezzo a un florilegio di abat jour. Commovente il mercato popolare con lo spettacolo d’arte varia dei commercianti di strada – lavavetri, grattugie, pezze antistatiche, padelle, aspirapolveri – spicchi di un passato che barcolla ma non molla.

Anche la Valle dei Templi soddisfa a pieni voti le aspettative, da visitare con la guida alla sera, quando il sole è meno incazzato e la luce aggiunge bellezza alla bellezza. Ora sono in parte visitabili anche le catacombe, oggetto di un recupero ancora tutto da inventare. Fresche e silenziose, le apprezzerete come si apprezza una birra ghiacciata nel deserto.

Menzione speciale ai matrimoni, incrociati ovunque e quandunque, da Taormina ad Agrigento, tre addirittura solo la domenica sera all’interno della Valle dei Templi: sposi rigorosamente barocchi, in pendant con la zona, accompagnati da troupe degne di un set di Real Time. Premesso che per me resta un mistero la necessità stessa di sposarsi, il bridewatching si è rivelato un’attività collaterale inaspettata che ha contribuito a rendere ancora più unica e folcloristica ogni giornata in Sicilia.

L’ultimo giorno lo abbiamo trascorso sulla spiaggia di Scala dei Turchi. Un luogo affascinante che meriterebbe più amore come tanta Italia che abbiamo visitato negli anni. Abbiamo passato la giornata in relax in un bagno che non citerò perché non merita, abbiamo visto immondizie abbandonate a pochi metri dai ragazzi che presidiano la Scala, abbiamo conosciuto Giulio, 9 anni, wonna be influencer di Caltanissetta, aspirante campione di Fortnite in rete, asfaltato senza pietà ad Uno sotto l’ombrellone.

Ciao Sicilia, grazie di questi preziosi ricordi and see you sun!

coppia di sposi nella Valle dei Templi
Agrigento durante il San Calogero
passeggiata verso Scala dei Turchi
chioscho dei panini con scritta Cloos sbagliata