La stagione degli auguri.
Dai primi sintomi a settembre, alla terapia intensiva di dicembre.

Nelle agenzie di comunicazione, come un po’ dappertutto ormai, a settembre si sente già odore di pan di zenzero.
Per anni nella mia agenzia sono stata io l’addetta ai biglietti d’auguri di Natale, nostri e di molti clienti. Che non è un brutto incarico di per sé, lo diventa però quando lo fai per 10 anni di fila per lo stesso cliente, per troppi clienti o per il cliente sbagliato!
Il cliente peggiore è quello che chiede un’idea creativa e originale a settembre, varianti meno creative a ottobre, invia le sue idee da impaginare a novembre e a dicembre ci ritroviamo con un’immagine di Shutterstock e Auguri di Buone Feste alla nostra affezionata Clientela (firma del Presidente).
Una volta era più divertente perché si usava la carta e magari c’erano persino i soldi per qualche lavorazione speciale. Mi ricordo ad esempio quando ho progettato dei costosissimi addobbi in carta Fedrigoni Sirio Pearl per portare un po’ di Plus nelle case dei nostri clienti anche durante le Feste; oppure quando con Tommaso abbiamo creato un biglietto accoppiato con un foglio di carta regalo per invitarli a utilizzarci anche a Natale.


Ma molto più spesso è bastato un po’ di copy ben impaginato (sempre da Tommaso Gonzalez)!

Ricordo anche il Natale 2015: la mia agenzia compiva 10 anni ed era ancora tutta campagne, per citare Mizio Ratti.
Ho celebrato la doppia ricorrenza così, con uno scatto realizzato ad hoc nello studio di Carlo.


Con il Natale della pandemia siamo passati agli auguri full digital, che il tempo delle spese extra – e della carta inviata via posta tradizionale – era finito.
Non ci restava che abbuffarci, fare gestacci scaramantici e intasare le caselle e-mail dell’umanità.

Tra i biglietti fatti per altri, ricordo con piacere quelli per Pulinet, impresa di servizi integrati di pulizia e sanificazione con il senso dell’ironia.



Oggi che si manda tutto via mail in formato pdf – che pesi poco e costi ancor meno (però, mi raccomando, che spacchi) -, voi, di che partito siete?
“È tempo di pensare agli auguri“ o “non ho tempo né la minima intenzione di pensarci, né oggi né mai“?
Nel primo caso, se avete bisogno di una mano, chiamatemi: non mordo, ho esperienza e sufficiente pazienza per accompagnarvi in questo impervio cammino.
Se invece non ci sentiamo prima, auguri copyosi a voi e famiglia 😉